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1) Dizion. 5° Ed. .
MALE
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pag.711


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Dizion. 5 ° Ed.
MALE.
Definiz: Avverb. che assume molti e varj significati, secondo i verbi, participj, adiettivi, avverbj, coi quali s'accompagna. In mal modo, Malamente.
Dal lat. male.
Definiz: § I. Aggiunto a verbi, o a participj, che esprimono un'azione dell'uomo in quanto egli opera come essere razionale e morale, vale Contro ragione, Contro la legge morale e il dovere, Contro la rettitudine, la virtù. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Mal dare, e mal tener, lo mondo pulcro Ha tolto loro e posti a questa zuffa.
Esempio: E Dant. Purg. 16: È giunta la spada Col pasturale; e l'uno e l'altro insieme Per viva forza mal convien che vada.
Esempio: E Dant. Purg. 17: Qui si ribatte il mal tardato remo.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 185: Dispiaccia a se medesimo, il quale prima mal piacendosi insuperbiva.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 118: Piggiori di Giuda, che rendè il mal tolto prezzo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 79: Ben penso, se con lui posso accozzarme, Fargli il mal tolto ormai restituire.
Esempio: Bemb. Asol. 23: Questo sospinge il fratello a cercare dalla male amata sorella gli abominevoli abbracciamenti.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 208: Il mal concetto infante intanto avea Molto ingrossato al novo arbore il seno.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 116: Se onoratamente.... questa guerra maneggerai, crederemo che tu abbia ucciso il tiranno; e se male, un tuo fratello.
Esempio: Dav. Tac. 1, 247: Tassò le mercedi sino a fiorini dugentocinquanta: il soprappiù s'intendesse mal tolto.
Definiz: § II. Aggiunto a verbi o a participj che esprimono un'azione qualsiasi dell'uomo, o anche di altri agenti, vale In modo da non ottenere il proprio fine, Non a dovere, Non perfettamente. –
Esempio: Dant. Parad. 4: Questo principio male inteso torse Già tutto il mondo quasi, sì che Giove, Mercurio e Marte a nominar trascorse.
Esempio: Petr. Rim. 1, 84: Al suo destino Mal chi contrasta, e mal chi si nasconde (qui il verbo Fare è sottinteso).
Esempio: Vill. M. 203: Essendo i libri, e le ragioni mal guidate per gli notaj, che nolli sapieno correggere.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 164: Benchè tu dichi che mai i tuoi amori non seppe altri che la tua fante ed io, tu il sai male e mal credi, se così credi.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 137: Non certo tanto la morte quanto il modo di quella piango; il quale (il fratello) disavventurato e sozzo conoscesti, e oltre a ciò le male andate cose dopo lui a maggior doglia mi stringono.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 2: Apparirà.... quanto siano perniciosi.... i consigli male misurati di coloro che dominano.
Esempio: Borgh. R. Rip. 97: Tosto finirebbono i tanti rammarichi.... de' principi che sono ingannati, e de' ricchi che sono mal serviti.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 206: E 'l fattore vi fece male la imbasciata.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 308: Mal vive uom che non beve.
Esempio: Galil. Op. IV, 108: Rimovete per tanto l'aria, e ponete nell'acqua l'ebano solo, chè così vi porrete un solido più grave dell'acqua; e se questo non andrà in fondo, voi bene avrete filosofato, e io male.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 160: E non altrimenti che al topo, avvenne al mal consigliato luccio.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 174: Abbia l'incumbenza di esaminare e riferire lo stato in cui sono gli effetti di ciascheduna chiesa, e trovandogli mal tenuti e non coltivati come conviene, avvertire e correggere i parochi mancanti.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 1, 254: Chiunque opera così fa male i suoi conti, e dura fatica per impoverire.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 145: Vo' che la poesia sia fatta male, Ma cinque soldi, diavolo! gli vale.
Definiz: § III. E denotante cattiva, maligna, e simili, qualità o condizione di sentimento, affetto, disposizione d'animo, abito, e simili, espressi dall'adiettivo soggiuntogli. –
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 50: Il contrario è degli uomini mal disposti, che hanno in odio Iddio e la pena ed ogni cosa che è contro alla loro malizia.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 40: E perchè li cittadini male amorevoli alla sua città sono più solleciti alla loro specialità che al ben comune, però non si curano di ragunarsi al consiglio.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 263: S. S. Reverendissima si può tenere satisfatta, perchè da lui medesimo confessò d'esser mal affetto verso questa casa.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 18: Acciocchè ancora in casa non avessino a parere male avezze.
Esempio: Adr. G. B. Stor. 10: Onde i dubbj ed i mal disposti, non sappiendo che ciò si fosse ec.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 88: Così l'iniquo fra suo cor ragiona; Pur non segue pensier sì mal concetto.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 443: Se tu parlassi manco Non averesti prezzo; Se' disinvolto e franco, Ma troppo cicalone e mal avvezzo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 3, 36: Apporsi falsamente a questi Sinodi dai male affetti, che non fossero legittimi.
Definiz: § IV. Serve a denotare la deficienza o insufficienza di un'azione qualsiasi, o di una qualità, espressa da verbi, participj o adiettivi, o da altri avverbj; ed equivale a Poco, Non pienamente, Non efficacemente; ed altresì Non bene, Poco bene. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Se.... Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto.
Esempio: E Dant. Purg. 20: Contra miglior voler voler mal pugna.
Esempio: Petr. Rim. 2, 213: Questo.... fece in Gierusalem con le sue mani Il mal guardato e già negletto nido.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 253: Rade volte adivien, ch'all'alte imprese Fortuna ingiuriosa non contrasti; Ch'agli animosi fatti mal s'accorda.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 303: Domandando perdonanza, la quale ella, quantunque egli mal degno ne fosse, benignamente gli diede.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 11: Padre mio, voi siete oggimai vecchio, e potete male durare fatica.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 294: Mal prenderei vendetta d'un re che mi facesse dispetto, se d'uno sparvier non avessi ardir di pigliarla.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 170: Mal può ben dire, sì che si ficchi e appicchi nella mente di chi ode, colui che dentro non sente per effetto quel che colla lingua dice.
Esempio: Savonar. Pred. 8: Oh non si potranno eglino convertire? Male; perchè quando sono fissi là, è una grandissima fatica.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 306: Una parte di cittadini non confidarono in lui per esser mal naturato all'armi.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 551: Duolmi.... assai esser vecchio, e sì male d'acordo con la vita, che io poco posso promettere di me per detta fabrica.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 574: Essendo egli molto inchinato a' diletti, e d'animo poco religioso e.... mal cattolico, si diede tutto in preda a' diletti del senso e della carne.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 2: Questi or Macone adora e fa cristiano; Ma i primi riti ancor lasciar non puote: Anzi sovente in uso empio e profano Confonde le due leggi a sè mal note.
Esempio: Galil. Op. IV, 694: Ma se questo assunto deve in alcuni casi esser limitato, egli è mal buono per dimostrar nulla necessariamente, perchè altri può sempre dire che la questione particolare di cui si disputa è uno de' casi eccettuati.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 157: Il che gli venne detto non volendo, nel grecizzare ch'egli fece mal a proposito.
Esempio: E Salvin. Annot. Pier. 434: Mal dirsi, mal convenire.
Esempio: Crudel. Rim. 106: La commedia è sì spinosa, Ha sì varj e tanti gesti, Che da attori come questi Mal si può rappresentar.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 122: Se si fissa lo sguardo medico al difuori di dette case (di contadini), si trova un'altra serie di cause che producono un'aria mal sana, e che dispone alle infermità.
Esempio: Leopard. Poes. 141: Grata la via O dispiacevol sia, tristo il ricetto A cui movi o giocondo, Da quel tuo grave aspetto Mal s'indovina.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 124: Gli fu dato un pezzo di pane, che ricevette e ripose, con un'indifferenza mal dissimulata.
Definiz: § V. E con lo stesso ufficio, equivale anche a Appena, A mala pena, A stento; od anche Di mala voglia. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. Suppl. 3: Già desidera d'abbracciallo; già, pazza, male si puote rattenere.
Esempio: Petr. Rim. 1, 235: L'alta piaga amorosa che mal celo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 57: Da qui sino a Battro Potresti mal trovar tali altri quattro.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 8: S'era di man di Brandimarte tolto, Come di piè all'astor sparvier mal vivo.
Esempio: Segner. Pred. Pref. 1: A guisa de i semplici, mal distinti dall'erbe più comunali, ec.
Esempio: E Segner. Op. 4, 399: Un tal ritorno, e un tal concentramento, altro non è, se attentamente riguardasi, che un orpello mal sussistente.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 52: Ben diceva il vero La mammola indovina: Mal la soffria vicina L'altro men grato fior.
Definiz: § VI. E con più assoluto significato, preposto specialmente ad adiettivi, inchiude negazione della qualità espressa da quelli, ed equivale a Non. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 164: Perchè nelle mal forti acque la fonte Salmace indebilisca e rammorbidi gli toccati membri.
Esempio: Petr. Rim. 2, 81: Ma da dolermi ho ben sempre, perch'io Fui mal accorto a provveder mio stato; Ch'Amor mostrommi sotto quel bel ciglio Per darmi altro consiglio.
Esempio: Bocc. Laber. 155: Qualunque persona, tacendo, i beneficj ricevuti nasconde senza aver di ciò cagion convenevole, secondo il mio giudicio assai manifestamente dimostra sè essere ingrato, e mal conoscente di quegli.
Esempio: E Bocc. Amet. 122: Ed essi, di plebei mescolati tra' nobili, mal conoscenti di se medesimi per gli accumulati beni, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 164: Tutta la notte, per gli alloggiamenti Dei mal sicuri Saracini oppressi, Si versan pianti, ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 5 t.: Quanto a quello che noi ne crediamo, impossibile certamente ci pare, e del tutto male verisimile, che gli Unni venissero la seconda volta in Pannonia in que' tempi che costoro dicono, se già non furono popoli nuovi.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 135: I luoghi son lontani e male agevoli.
Esempio: Cellin. Vit. 136: Trovatosi mal soddisfatto, assai si doleva di aver rotto con esso meco.
Esempio: E Cellin. Vit. 137: Mi scrisse che si trovava in Sicilia molto mal contenta.
Esempio: Giannott. Dial. 56: La qual cosa io mi persuado che molto male agevole gli sarà.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 16: Ed ella O lo sprezza, o nol vede, o non s'avvede. Così fin ora il misero ha servito O non visto, o mal noto, o mal gradito.
Esempio: E Tass. Gerus. 5, 28: Varia turba di mal caute genti D'ogn'intorno v'accorre, e s'urta e preme.
Esempio: E Tass. Gerus. 10, 34: Se ne gìan per disusata scala, A cui luce mal certo e mal sereno L'aer, che giù d'alto spiraglio cala.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 10, 44: Or che si vede il modo apparecchiato Di far che resti il mal accorto un bue, Scrive ec.
Esempio: Segner. Pred. 235: Potrei tenere anch'io di mano a cambj mal sinceri, a censi mal sicuri, ec.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 199: Così il demonio impedisce.... che il peccatore non si confessi...; e quando lo vede risoluto di confessarsi, proibisce il pentimento, il che è impedire le lagrime, affinchè così i cristiani mal avveduti non iscuotano il giogo della sua tirannia, che abborrita perde ogni forza.
Definiz: § VII. Serve pure a denotare, anche figuratam., imperfezione, sconcio, danno o lesione, guasto, e simili, in quella data qualità o condizione o modo d'essere o d'agire, sia di persone sia di cose, espressi dall'adiettivo o participio, dal verbo, dall'avverbio, ai quali si appone. –
Esempio: Dant. Purg. 18: Perchè suo figlio, mal del corpo intero, E della mente peggio, e che mal nacque, Ha posto in luogo di suo pastor vero.
Esempio: Tav. Rit. 1, 316: E quant'ella fu lunga l'asta, tanto lo traboccò a terra del suo cavallo e male innaverato.
Esempio: Liv. Dec. III, R. S. 30: Molti e mal composti, e che ciò non opinavano, assaliscono.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 205: Il primo uomo che agli occhi gli corse fu Primasso, il quale assai male era in arnese.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 167: Quantunque pallida ed assai male in ordine della persona, per la fatica del mare, allor fosse la donna, pur parevano ec.
Esempio: Stor. Pistol. 148: Fece a' Melanesi una grande imposta di denari, li quali essendo stati lungamente in guerra erano male ad agio di denari.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 308: La donna, vedendosi mal parata, come savia e avveduta,... pensò un sottil modo ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 49: Ecco di nuovo Francia si prepara Di ristaurar le mal successe imprese.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 75: Verso Africa Agramante alzò le vele De' legni male armati, e voti quasi, D'uomini voti, e pieni di querele.
Esempio: Bemb. Lett. 1, 11: Noi abbiamo in questa città uno ospitale di San Francesco, luogo di molta divozione e molto ben governato; e che è rifugio e porto di molta gran turba male dalla fortuna trattata.
Esempio: Alam. L. Gir. 21, 101: Dicendo mal trattato mai non fui Com'or da spada o dalla lancia in giostra.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 364: Cominciò..., con quanta più frettolosa segretezza poteva, a far empire i sacchi del mal governato fieno.
Esempio: Cellin. Vit. 238: Sentendosi il castellano molto mal disposto, e quelli sua umori cresciuti, non dicendo mai altro, se non che era pipistrello e che ec.
Esempio: Deput. Decam. 15: Si legge nella seconda parte di Gio. Villani, la qual di vero fu un po' meno mal menata della prima.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 69: Così mal concio la guerriera il lassa: Poi si volge ad Achille, e 'l ferro abbassa.
Esempio: Dav. Tac. 1, 171: E d'Affrica a questa guerra ogni mal andato e scapestrato più correva.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 193: Fece di legname l'anfiteatro, male fondato di sotto, e peggio incatenato di sopra.
Esempio: Lorin. Fortif. 137: Vi mettono le crivellature molto mal nettate.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 290: E perciò restarono mal conci dalle lor cannonate i due galeoni del generale e dell'ammiraglio, e mal trattata in quell'occasione ancora una galeazza.
Esempio: Bart. D. Ital. 1, 5: Un pellegrino di meno che ordinaria condizione, scalzo o mal calzato, poverissimamente in essere e in arnese di panni, ec.
Esempio: E Bart. Op. mor. 28, 1, 24: L'ispida barba, l'incolta capelliera, il diforme ceffo, il cencioso vestito,... nol facevano somigliante ad un nudo, nero, gravoso e mal tronco pezzo di sasso?
Esempio: Segner. Mann. ott. 11, 4: Egli è tanto mal ridotto, che geme del continuo rabbioso in catene di ferro e in ceppi di fuoco.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 1: Nasce l'uomo alla vita della grazia nel santo battesimo, ma nasce mal composto e mal concertato, in riguardo al fomite della concupiscenza ribelle.
Esempio: Not. Malm. 1, 326: Mal vestito. Male all'ordine di sanità, d'abito, ec.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 179: Espose la necessità di levare tanta folla di prigioni sudicissimi, mal cubati e mal nutriti, da quelle puzzolenti e sordide carceri.
Esempio: Crudel. Rim. 90: E benchè mal condotto, egli minaccia.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 350: Il commediante male instrutto nell'arte sua, all'ultimo si muore di fame.
Definiz: § VIII. In più largo senso, uniscesi con molti adiettivi o participj, a denotare che la qualità o condizione da quelli espressa ha in sè del cattivo, dello sciagurato, del tristo, da doverne pensare od augurare sinistramente, e corrisponde a Infelicemente, In mal punto, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Dico che quando l'anima mal nata Li vien dinanzi, tutta si confessa.
Esempio: E Dant. Inf. 32: Oh sovra tutte mal creata plebe, Che stai nel loco onde parlare è duro, Me' foste state qui pecore o zebe!
Esempio: Passav. Specch. Penit. 167: Avresti veduto quello male arrivato parere contento di ciò ch'ella facea e dicea, e aspettare ch'ella facesse più innanzi.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 150: Oh quanto sarebbe più senno studiare.... i figliuoli diventassono.... cittadini dello eterno regno felice e glorioso, che mondani mal capitanti e imprigionandi nel sempiterno fuoco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 4: Isabella sono io, che figlia fui Del Re mal fortunato di Gallizia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 81: Il mal giunto Martano alquanto in gozza, E tra sè volve se può sminuire Sua grave colpa, e poi comincia a dire: ec.
Esempio: Bern. Orl. 58, 34: Sarà la mal trovata, sia ehi vuole, Se Durlindana taglia come suole.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 16: Si ridivise il dominio della male arrivata Italia fra i duoi imperj orientale ed occidentale.
Esempio: Alam. L. Gir. 5, 48: E gli dice: Invidioso e mal creato, Pur di nuocervi al fin sarò forzato.
Esempio: Ambr. Cofan. 4, 15: Mona Laldomine La ben trovata. M. L. Ed io ti vo' rispondere, Come tu meriti, il mal venuto.
Esempio: Grazz. Pros. 49: Ben sia venuto per mille volte il mio carissimo fratello.... E tu per centomila sii la mal trovata.
Esempio: E Grazz. Comm. 215: Spesso vi capita qualche fanciulla mal arrivata.
Esempio: Cecch. Stiav. 3, 6: Tu sia la ben tornata. G. E tu sia il male Trovato.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 2, 6: Ben fui mal destinato, allor che in caccia Venni a seguir di damma fuggitiva Per erma via la mal segnata traccia!
Definiz: § IX. Unito con avverbj o maniere avverbiali esprimenti buona disposizione, gradimento, oppure agevolezza, facilità, e simili, ha forza negativa, ed equivale a Poco o a Non, –
Esempio: Dant. Inf. 18: Mal volentier lo dico; Ma sforzami la tua chiara favella, Che mi fa sovvenir del mondo antico.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 248: Quantunque Beltramo mal volentieri il facesse, nella presenza del Re la damigella sposò, che più che sè l'amava.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 234: Quanto alle biade, si va facendo la compera, ma con fatica; perchè male volentieri si sono potute rassettare: e ne sono pieni ancora e' campi ec.
Esempio: Sassett. Lett. 95: Sentimmo indi a poco come male a grado vi fusse stata la nostra fatica, parendovi che noi ci fussimo sforzati di farvi contenti di quello che poco fusse auto in pregio da noi.
Definiz: § X. Vale anche Con male o danno d'alcuno, Sventuratamente, Disgraziatamente. –
Esempio: Dant. Inf. 12: Mal fu la voglia tua sempre sì tosta.
Esempio: E Dant. Purg. 4: La strada Che mal non seppe carreggiar Feton.
Esempio: E Dant. Purg. 12: O folle Aragne, sì vedea io te, Già mezza aragna, trista in su gli stracci Dell'opera che mal per te si fe!
Esempio: Petr. Rim. 2, 16: Chè mal per noi quella beltà si vide, Se viva e morta ne devea tor pace.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 211: Poi vidi quella che mal vide Troia.
Esempio: Bocc. Laber. 178: In questa guisa, adunque, che raccontato ho, di lei, che mal per me fu veduta, preso fui.
Esempio: E Bocc. Amet. 107: E poi con paura passammo i liti mal conosciuti da' compagni di Ulisse.
Esempio: Pindem. Poes. 356: Dal mal gustato frutto (d'Eva) un'amarezza Fatal discorse, che ec.
Definiz: § XI. Male! si dice così assolutam. e con una certa esclamazione, per disapprovare, biasimare, e simili.
Definiz: § XII. Mal creato. –
V. Creato, §§ V e VI.
Definiz: § XIII. Mal essere. –
V. Essere, sostantivo, §§ XV e XVI.
Definiz: § XIV. Male male, così ripetuto ha forza di superlativo, e equivale a Malissimo. Così diciamo ad esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Male male che la cosa vada, potrò sempre ricavarne le spese.
Definiz: § XV. A male in corpo. –
V. A malincorpo.
Definiz: § XVI. Bene e non male. –
V. Bene, avverbio, § XIII.
Definiz: § XVII. Di là da male, vale quanto Più che male, Malissimo. –
Esempio: Baldov. Comp. dram. 80: Costei su qualche cosa Non è fuor del viottolo; ma in quanto Al verbo principale Di pigliarsi di qui presto il pendio, Fa i conti, al parer mio, di là da male.
Definiz: § XVIII. Di male in peggio, costruito per lo più col verbo Andare, denota il procedere verso un male sempre maggiore, da condizione grave o pericolosa in più grave o più pericolosa che mai. –
Esempio: Dant. Parad. 21: Poca vita mortal m'era rimasa, Quand'io fui chiesto e tratto a quel cappello, Che pur di male in peggio si travasa.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 196: Se Dio Signor non ci provvede, i' veggio Il mondo ritornar di male in peggio.
Esempio: Petr. Rim. 1, 151: Nè spero i dolci dì tornino in dietro, Ma pur di male in peggio quel ch'avanza.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 123: Perciò che 'l buono uomo, il quale già era vecchio e disordinatamente vivuto, secondo che i medici dicevano, andava di giorno in giorno di male in peggio, come colui ch'aveva il male della morte.
Esempio: Poliz. Rim. C. 271: La morte per soccorso chieggio, Po' che mi vedo andar di male in peggio.
Esempio: Savonar. Pred. 1: Escomunicato vuol dire preciso e tagliato da Cristo, e dato nelle mani del diavolo, e che ogni giorno va di male in peggio: e questi escomunicati ogni dì vanno di bene in meglio.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 266: Questa voce (travasa) è molto piana, e qui ha il suo significato proprio e facile, che si muta d'uno in un altro, ma sempre di male in peggio, come dicea la vecchia siciliana.
Esempio: Baldell. F. Guerr. Giud. 352: Chiara cosa è, che le calamità e le ruine del popolo di Gierusalem andavano a giorno per giorno di mal in peggio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 443: Come la fa? L. Ehimè! maestro mio, Di male in peggio! giudicata più Che mai!
Esempio: Tass. Mond. cr. 124: Per negligenza di coltura e d'arte, di alberi vanno ognor di male in peggio.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 16: Andando le cose, dopo loro, di male in peggio.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 180: Ah che in oggi ben m'avveggio Che si va di male in peggio.
Definiz: § XIX. Male e poi male, vale lo stesso che Malissimo. –
Esempio: Guerr. Top. Ran. 3, 3: Ma come andaro a terminar le cose E la vendetta ch'ogni topo elesse? Male e poi male.
Definiz: § XX. Nè ben nè male. –
V. Bene, avverbio, § XV.
Definiz: § XXI. O bene bene, o male male. –
V. Bene, avverbio, § X.
Definiz: § XXII. O bene o male, vale In un modo o in un altro, A ogni modo, Comecchessia; e nello stesso significato dicesi anche, scherzevolmente, O male o malaccio. –
Esempio: Bern. Orl. 50, 34: Al vostro onore È fatto quel che è fatto, o bene o male.
Esempio: Fag. Comm. 5, 465: La visita alla sposa vo' l'ate (l'avete) fatta, o male o malaccio; ora, s'i' fussi in voi, men'andrei a casa mia.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 2, 22: Sia ringraziato il cielo che bene o male le diavolerie saran finite.
Definiz: § XXIII. Andar male, detto di cose materiali, vale Disperdersi, Andare in perdizione, Perire. –
Esempio: Zibald. Andr. 101 t.: Questo cotale vaso cade nel fuoco e l'oro e le pietre preziose se ne spiccano e vanno male.
Esempio: Salvereg. volg. 53: E non mi voglio ritenere neente di me medesimo; imperciò che tutto quello ch'io ritenesse a me, e non commettesse al tuo governamento, tutto anderebbe male e perirebbe.
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 58: Le scritture toscane che dovevano darcene lume, sono ite male.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 126: Egli non si dice che la natura perda cosa nessuna, perchè tutto quello che da lei si spicca a lei ritorna; nè può cosa alcuna andare male e tornare in nulla, perchè non ha dove cadere nè come disfarsi, ma ritorna rivolgendosi donde partì.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 119: Il quale modello è oggi andato male, e lo vidi già, essendo giovanetto, in Borgo Allegri, prima che dai discendenti di Lorenzo fusse lasciato andar male.
Esempio: Borgh. V. Alb. fam. 5: Lasciando da parte le scritture, che per via delle antiche contese civili, in quelle tanto spesse e così acerbe rivoluzioni, cacciate, sacchi e rovine di case, andaron male ec.
Esempio: Vett. Colt. 23: Il suo frutto (dell'ulivo) non va male agevolmente, e non n'è fatto danno, come de' pomi e delle uve, non che da gli altri ma ancora da i proprii lavoratori:... perocchè se bene i fichi renderebbono più,... considerato nondimeno quanti ne vanno male, e che il frutto de gli ulivi non se lo mangiano (i contadini), e non n'è colte nè rubate da chi vuol far danno, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 23, 72: E acciò i tesori lor non vadan male, Li danno a' ciechi, a' languidi e storpiati.
Definiz: § XXIV. E detto di cose che possono conservarsi, per Corrompersi, Guastarsi; più comunemente Andare a male. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 172: Nemmen la Francia fa tutti eguali e perfetti i suoi vini; moltissimi sono quelli che vanno male anche nelle varie province di quel Regno.
Definiz: § XXV. Andar male, detto di affari, imprese, e simili, vale Procedere non prosperamente, Non riuscire come dovrebbero o come si vorrebbe. –
Esempio: Bern. Orl. 51, 63: Laonde, visto andar la cosa male, Volle anch'esso fuggirsi con Viviano.
Esempio: Ambr. Cofan. 1, 2: Ciascun fugge credendosi Per cosa certa aver da lui a essere Richiesto. H. E' par molto malinconico. L'andrà male.
Definiz: § XXVI. E detto di proposito, disegno, e simili, per Riuscire a vuoto, Non avere effetto. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 38: Ma sua sventura, e la bontà di Dio, Che l'innocenza protegge da vero, Fece andar male un così reo desio.
Definiz: § XXVII. Andare, o Capitare, male, detto di cosa che si spedisca, e in particolare di lettera, vale Non pervenire al proprio recapito, Andar perduta. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 349: Non vi sia grave rispondermi solo dua versi, acciò vegga se avete le nostre, o se tutte capiton male.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 379: Io vi dico che a me pare avervi risposto, e n'ò qualche ricordo; ma la lettera sarà ita male.
Esempio: Det. Lett. 395: Ad amendue i quali ho scritto da tre mesi in qua parecchi e parecchi lettere, e mandato loro alcune operette del signor Mazzoni nostro Accademico, con alcune lettere del padre Evoli, e del signor cavalier Salviati: dubito non sien capitate male.
Esempio: Red. Lett. 2, 52: Mi avvisi se questa lettera V. S. l'ha ricevuta, perchè dubito che sia andata male.
Definiz: § XXVIII. Avvezzar male, e Male avvezzo. –
V. Avvezzare, § II, e Avvezzo, § II.
Definiz: § XXIX. Capitar male. –
V. Capitare, §§ VII–IX.
Definiz: § XXX. Dir male. –
V. Dire, §§ CIII, CIV e CV.
Definiz: § XXXI. Essere male. –
V. Essere, §§ CLX, CLXI, e CLXII.
Definiz: § XXXII. Far male. –
V. Fare, § CCCXV.
Definiz: § XXXIII. Farla male. –
V. Fare, §§ CCCLVI, CCCLVII, CCCLIX, e CCCLX.
Definiz: § XXXIV. Far male i fatti suoi. –
V. Fatto, sostantivo, § LXXXVII.
Definiz: § XXXV. Finir male. –
V. Finire, §§ XXV–XXVII.
Definiz: § XXXVI. Guardar male. –
V. Guardare, § XLVIII.
Definiz: § XXXVII. Mandar male, vale Gettar via, Scialacquare; riferito a beni, sostanze, e simili. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 51: Volendo far dell'uomo essendo bestie, e mostrar d'esser signori essendo dissipatori, mandano male e rovinano non solo la roba loro patrimoniale, ma la dote stessa dell'infelici donne.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 1 t.: Le ricchezze v'hanno introdotto l'avarizia; e l'abbondanza di piaceri, il desiderio del rovinarsi e di mandar male ogni cosa nella troppo delicata e lasciva maniera di vivere (il lat. ha: perdendi omnia).
Esempio: Varch. Sen. Benef. 192: Pensi tu che gli antichi nostri fussono tanto imprudenti, che non sapessono essere cosa iniquissima tenere in un grado medesimo colui, il quale quei danari che aveva tolto in prestanza, s'avesse biscazzati, e mandati male, e colui il quale insieme colle cose sue gli avesse perduti per arsioni, o per assassinamenti, o per alcuno altro caso fortunevole? (il lat. ha: absumpsit).
Esempio: Car. Arist. Rett. 145: Non sono liberali (i vecchi), perchè la robba è una de le cose necessarie a la vita; oltre che per isperienza sanno quanto sia difficile a guadagnarla, e facile a mandarla male.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 236: Io vorrei che gli fossi tolto tutte le esenzione, innanzi che costui mandi male tutto el nostro.
Esempio: Not. Malm. 2, 708: Mandar male a palate, vuol dire: Mandar male il suo, spendendo prodigamente ed inconsideratamente.
Definiz: § XXXVIII. E detto di cose materiali, vale Mandarlo in perdizione, Fare o Lasciare andare disperso, distrutto, e simili. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 120: Lasciò.... alcuni torsi di figure e altre cose molte, le quali tutte furono insieme con le facoltà di Lorenzo mandate male, e parte vendute a messer Giovanni ec.
Esempio: Ner. Art. vetr. 46: Ciascuna cosa, macinata da per sè, mettevo a bel agio, guardandomi da quelle cose che fanno gonfiare e bollire l'acqua, nel qual caso andavo cauto bene con gran diligenza per non mandar male ogni cosa.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 184: Ma finalmente, fin a tanto che Iddio toglie la vigna ad uno che non vuol pagargliene i frutti, per trasferirla in un altro che glie ne paghi..., egli la fa più da Signore prudente, che da adirato. L'orribilissimo è quando Iddio glie la toglie per darla ad uno che la manderà tutta male.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 53: Di questi alberi, gatteri, vetrici, ontani, ed altro, i quali tutti si straziano e si mandan mal nelle palafitte, ec.
Esempio: Salvin. Batrac. 524: Mandando (i topi) male le corone, E per cagion dell'olio le lucerne.
Definiz: § XXXIX. E per Devastare, Guastare, Mandare in rovina, a soqquadro, riferito a paese; e riferito ad esercito, moltitudine, per Distruggere, Far morire. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 144: Nè è da raccontare quelle cose che io andai investigando, per affondare ed abbruciare le navi de' nimici, e per mandare male ed ammazzare con morte miserabile la ciurma navale.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 31: All'incontro ritrovasi Sperante, Che fa, menando la sua pala, il fiocco; E se già le sustanze ha dissipate, Or manda male gli uomini a palate.
Definiz: § XL. E per semplicemente Danneggiare, Sconciare. –
Esempio: Salvin. Iliad. 639: Tu guidi mattamente. Para i cavalli; chè la via è stretta; Nella più larga or passerai innanzi Ch'ambi non mandi mal, nel cocchio dando.
Definiz: § XLI. E riferito a feto, vale Non condurre a maturità, e propriamente per negligenza, strapazzo, e simili, detto di madre: e detto di nutrice, e riferito a latte, vale Non mantenerselo, trascurando di farsi poppare. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 115: Ebbe 3 mesi fa un figliuolo, quale si morì, e se ne andò ne' Nocenti, per non mandare male el latte.
Definiz: § XLII. Parlar male di alcuno. –
V. Parlare.
Definiz: § XLIII. Pensar male di alcuno. –
V. Pensare.
Definiz: § XLIV. Restare male, Rimanere, male. –
V. Restare, e Rimanere.
Definiz: § XLV. Risponder male ad alcuno, vale Rispondergli con mal garbo, con arroganza o risentimento, e più o meno oltraggiosamente.
Definiz: § XLVI. Riuscir male. –
V. Riuscire.
Definiz: § XLIII. Star male. –
V. Stare.
Definiz: § XLVIII. Tornar male. –
V. Tornare.
Definiz: § XLIX. Trovarsi male. –
V. Trovare.
Definiz: § L. Venir male di fare alcuna cosa. Tornar male il farla. –
Crusc. Vocab. IV.
Definiz: § LI. Chi mal semina, mal raccoglie; proverbio villeresco di chiaro significato, il quale usasi anche in senso figurato, a denotare che Chi male opera ne riceve poi meritamente danno egli stesso.
Definiz: § LII. Chi sta bene non pensa a chi sta male; proverbio, col quale s'intende rimproverare ad alcuno l'egoismo e l'indifferenza ai mali altrui. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 23: Ohimè! non vale I ricchi a impietosir l'altrui sciagura; Chi sta bene non pensa a chi sta male.
Definiz: § LIII. Il male acquistato, mal dev'andare; sentenza che equivale al comune proverbio: La farina del diavolo va in crusca; e risponde al latino Male parta male dilabuntur. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 61: S'è male acquistato, mal de' andare.